Quali sono le prospettive di guadagno nel mondo del ciclismo?
Il ciclismo è in tutte le sue forme uno degli sport più amati e praticati al mondo, sia da semplici amanti della pedalata all'aria aperta, sia da atleti che hanno deciso di fare della bicicletta il mezzo, è proprio il caso di dirlo, per unire passione e lavoro.
Quando pensiamo agli sportivi e ad i loro guadagni, il nostro cervello sviluppa quasi immediatamente l'equazione "Calcio = Soldi ", ma anche il ciclismo ha al suo interno vere e propri giganti, sia parlando di investitori, che di "Paperoni a pedali".
I guadagni dei campioni del 2018
Se è vero infatti che non è possibile paragonare gli introiti di un ciclista al top della carriera ad un calciatore di pari livello, è importante notare tuttavia che le cifre di cui si parla non sono assolutamente misere: si va dai 1,8 milioni di Euro di Valverde annuali ai 2 mln guadagnati da Cavendish nel 2018 solo da contratto.
Scorrendo i nomi in questa speciale classifica, troviamo Kittel con 2,3 mln di Euro, Quintana con 2,5 mln, Gerain Thomas con 3 mln, Fabio Aru con 3,2 mln. Nella Top Tre si piazza un altro italiano, ovvero lo "Squalo dello Stretto" Vincenzo Nibali, con i suoi 4 Milioni di Euro l'anno garantiti da Bahrain Merida, mentre secondo e primo posto sono occupati da Chris Froome ( 5,5 mln ) e dall'attuale campione del mondo Peter Sagan ( 6 mln di euro annui ).
Partecipare e vincere le competizioni
Ovviamente anche partecipare e vincere le competizioni porta ottime cifre nelle casse dei corridori e dei team che prendono il via alle corse; nel 2018 il montepremi messo in palio per il Giro di Italia ammonta ad un totale di circa un milione e mezzo di euro, da ripartire tra le squadre.
Il Tour de France, la gara più famosa, più seguita e, di conseguenza, più remunerativa del circus ciclistico, invece, nello stesso anno ha spartito un montepremi finale di due milioni duecento mila euro circa.
Per la vittoria finale, al vincitore sono andati 500 mila Euro, il doppio rispetto a Chris Froome che aveva guadagnato 256 mila euro nell'edizione del 2016; al secondo posto Tom Domoulin ha vinto 200 mila euro, che vanno a sommarsi ai 133 mila vinti con lo stesso piazzamento al Giro d'Italia.
La vittoria della classifica a squadre ha fruttato 50 mila Euro, mentre una vittoria di tappa equivale a circa 11 mila Euro per chi taglia il traguardo per primo. Il Team Sky nel 2018 ha fatto la parte del leone, con dieci giorni di maglia gialla da leader del Tour de France, vincitore e terzo classificato entrambi tesserati del team, vari piazzamenti e terzo posto nella classifica a squadre, guadagnando un totale di 728 mila euro circa, ovvero il 32% del montepremi finale, eguagliando più o meno la cifra già vinta nel 2017 (superandola di soli 12 mila Euro ).
Il business della componentistica e ricerca
È il caso di dire infatti che i mezzi utilizzati dai professionisti sono frutto di ricerche tecniche, di materiali, componentistica, aerodinamica che coinvolgono decine di migliaia di figure in tutto il mondo.
La bicicletta è la continuazione dell'atleta stesso e per questo deve essere perfetta, esaltando al meglio gli anni di preparazione di un corridore, di un team ed in generale, deve essere vincente. Con certe cifre in palio è ovvio che non si badi a spese per la ricerca e l'acquisto di una bicicletta, oltre che le sue componenti fondamentali.
Investire sul mondo del ciclismo, sia tempo, che fatica che denaro non è soltanto dovuto alla passione ed all'amore per lo sport, ma si può entrare in un business veramente producente e si può vivere di sport, con lo sport.